domenica 26 gennaio 2014

La Qualità della Vita a Vibo Valentia
La rabbia e le ragioni del Forum delle Associazioni

Sul giornale la “Gazzetta del Sud", l’articolo "Qualità della vita - Una severa batosta da fare tesoro per risalire la china"   ci ha inaspettatamente sorpreso non certo per quanto riportato (è da anni che la nostra città è inserita tra le ultime), bensì per quanto affermato da alcuni cittadini che rivestono un ruolo ed hanno una posizione rispettabile in società. Hanno infatti dichiarato: “il territorio è sfibrato, così come la classe dirigente e politica che a quel territorio dovevano dare un modello”, la città è “ammalata” e “ognuno ha le sue responsabilità”, per passare poi alla confessione che “nella città capoluogo manca l’ordinario”. Non ci sembra il caso di discutere su quanto riportato dall’articolo che è condivisibile, però è bene integrare con alcune considerazioni sulla “Qualità della vita” a Vibo Valentia. Questo nella speranza che dopo il rammarico o la velata confessione o l’evidenziazione di una cruda realtà, si possa aprire una fruttuosa discussione tale da consentire, finalmente, quella programmazione fino ad ora inesistente come sostiene il segretario della CGIL.
Comunque, la perplessità che tutto resterà come prima, in una stantia e momentanea lamentala da bar che perpetua lo status quo, rimane, finché non ci sarà un salutare scatto d’orgoglio dei cittadini.
Ad ogni annuale “sonora batosta” che relega la nostra città negli ultimi posti, non risulta ci sia stato uno scatto della classe dirigente, tale da spingerla ad indire dedicate e costruttive riunioni all’interno delle stesse amministrazioni o in sinergia tra loro (per es. amministrazione comunale, provinciale, sindacati, associazioni di categoria, confindustria, nucleo industriale, ecc. ecc.) per capirne le cause e trovare le soluzioni nel tentativo di risalire la graduatoria di uno o più gradini. Adesso, cosa si sta facendo o si pensa di fare per il prossimo anno?
Non diciamo nulla di nuovo se rammentiamo che tra i parametri usati per stilare la graduatoria della “Qualità della vita” oltre agli affari, il lavoro, la popolazione ed il tempo libero, entrano a pieno titolo e con maggior peso l’acqua, l’aria, i rifiuti, il traffico. In una parola l’ambiente in cui viviamo, dove anche i beni pubblici e storici sono parte integrante.
Elementi che dalle ultime si sono succedute  lla graduatoria della Qualità della vitaaimi), bensì da quanto affermatio da ____________________________amministrazioni della città, hanno ricevuto un tale trattamento da contribuire a far scivolare, e poi mantenere, la città di Vibo Valentia agli ultimi posti. Sono note a tutti le disastrose gestioni della:
-    dell’acqua che dovrebbe essere potabile (alzi la mano chi apre il rubinetto e trova piacere nel berne un bicchiere) e sottoposta, ormai da anni, ad indagine della procura;
-    del traffico caotico con l’aggiunta d’incontrollati colli di bottiglia su strade già congestionate che aumentano l’inquinamento e la difficoltà di circolazione.
Per non parlare della situazione ambientale di vecchi e nuovi insediamenti abitativi lasciati all’incuria o all’abbandono. E’ di quest’ultimo periodo la fogna a cielo aperto in piazza Terranova, cuore del centro storico, per la cui soluzione ci sono voluti mesi di reclami e sollecitazione dei residenti. Che dire della nuova zona Bitonto e dintorni, abitata da molti nuclei familiari da circa diciotto anni, ma ancora mancante della rete idrica, con buona pace della sicurezza sanitaria che tale distribuzione dovrebbe garantire e del dovere civico delle amministrazioni che nemmeno cinque personali lettere, negligentemente rimaste senza risposta, sono riuscite a risvegliare. Ancora, le circonvallazioni, inutili opere morte come monumenti dello sperpero del denaro pubblico; di ciò che non si è fatto a Vibo Marina per migliorare le condizioni di crescita o di ciò che era meglio che non si facesse come l’infelice ed assurdo taglio dei pini dalla folta chioma, da circa cinquanta anni sul lungomare, per sostituirli con palme spennacchiate poco consone all’ambiente. In questo triste elenco c’è da aggiungere:
-   Il dissesto finanziario il dissesto finanziario che le varie amministrazioni hanno fattivamente contribuito a produrre e che costerà salato ai cittadini;
- la mancata divulgazione del “Piano Comunale di Emergenza – Rischio Sismico e Idrogeologico” emesso nell’ottobre 2005 per il quale i cittadini non hanno ricevuto alcuna informazione, non sono stati indicati percorsi o vie da seguire nei casi di calamità, né segnalati centri o aree di raccolta. Eppure il nostro territorio è in zona sismica di prima categoria, e in una simile disastrosa eventualità la preparazione consapevole d’utili comportamenti da parte di tutti è fattore decisivo per la limitazione di danni civili e materiali. 
Il futuro è degno figlio del presente e non può prescindere dal passato. La crescita ordinata ed ecocompatibile del territorio nel rispetto delle sue vocazioni e nell’interesse di tutti i cittadini è frutto di una corretta ed onesta programmazione che, visti i risultati, fino ad ora è mancata. Se questo è il presente come potremo “risalire la china”?
Bruno Ceravolo

Per il Forum delle associazioni vibonesi


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