mercoledì 2 luglio 2014

L'Appello del Forum delle Associazioni alla Città
La voce di Franco Gallo storico e saggista

A proposito dell' Appello del Forum delle Associazioni Franco Gallo storico e saggista ci invia le sue riflessioni.


L’appello ai cittadini, volevo ricordarlo, trova certamente le sue ragioni:
  • nel fallimento dei partiti e dei loro rappresentanti locali che si sono posti come un’oligarchia locale inamovibile;
  • in una gestione tesa a difendere interessi privatistici;
  • nella mancanza di trasparenza, nella diffusa illegalità e nel crescente degrado;  
  • nel costo umano, sociale e culturale ( crisi di identità, paura, insicurezza, inquietudine, desiderio di fuga, sfiducia nella politica),  e anche economico( crisi del turismo etc);
  • nella necessità di invertire la rotta  e di operare  una svolta democratica tale da segnare  una discontinuità con il vecchio modo di amministrare la nostra città e, quindi, dal bisogno di chiamare a raccolta i cittadini per operare questo cambiamento;
  • nella necessità di ricordare a tutti quello che diceva John Fitzgerald Kennedy:

"Un uomo fa quello che è suo dovere fare, quali che siano le conseguenze personali, quali che siano gli ostacoli, i pericoli o pressioni. Questa è la base di tutta la moralità umana".


L’appello però non è solo il risultato di un’analisi politica locale ma è soprattutto espressione di un progetto che contiene in sé alcuni elementi che, sinteticamente, qui di seguito vorrei indicare:

  •  innanzi tutto un cambiamento di metodo di gestione della cosa pubblica che dovrebbe coinvolgere i cittadini, nei limiti del possibile, nell’analisi e nelle proposte di soluzione dei problemi della città per una crescita culturale e civile;  in questa direzione acquistano enorme valore l’informazione, la comunicazione, la collaborazione, la trasparenza, il lavoro di squadra;
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  • avviare, perciò, in questa città, un graduale passaggio da una democrazia di delega in bianco ad una democrazia partecipativa secondo esperienze consolidate ormai in tante altre parti del mondo;
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  • ·         rifiutare i partiti nazionali e le classi dirigenti che li rappresentano perché condizionati e legati ad  interessi che non sono del nostro territorio; i contributi finanziari europei spesso hanno come effetto quello di rafforzare la mafia, la classe dirigente attuale che non vuole il cambiamento e blocca nel sud in particolare la cultura del fare;
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  • ·         scegliere la città, anzi il quartiere, per stabilire rapporti, analizzare problemi fare proposte, crescere in consapevolezza e migliorare la qualità della vita; sentire e sviluppare il senso di appartenenza ad un luogo, ad una cultura, ad un popolo
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  • ·         mai dimenticare che due sono le risorse fondamentali: le persone e il territorio: le prime devono crescere nella conoscenza del fare e del progettare e del collaborare; il secondo deve essere difeso dall’assalto criminale in atto e utilizzarlo per uno sviluppo ecosostenibile e a difesa della salute.  
Leggi l'appello del Forum delle Associazioni

1 commento:

Unknown ha detto...

Analisi lucida della generale situazione di degrado della città, progetto chiaro e responsabile per un auspicato possibile miglioramento sociale-economico-culturale