sabato 1 febbraio 2014

Nel mistero della sofferenza un libro di Lucio Bellantoni

Qual è l’origine della sofferenza e in che modo l’uomo, in particolare il cristiano, può affrontarla e superarla senza sprofondare in un'inutile e sterile disperazione? Sono queste le domande di fondo a cui Don Lucio Bellantoni - Sacerdote, Parroco di Jonadi e Nao, Assistente ecclesiastico del Movimento Apostolico nella Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea e Dottore in Teologia presso l'Università Pontificia Salesiana in Roma - ha voluto rispondere, in una prospettiva di fede, nel suo libro “Nel mistero della sofferenza. Quando la luce del Golgota si posa sulla croce di Giobbe”, pubblicato dalla Cittadella Editrice nello scorso mese di ottobre. Il testo, nonostante le numerose pagine (ben 527), conquista il lettore grazie ad un linguaggio appropriato, comprensibile e ricco di immagini vive, estremamente efficaci e a volte persino poetiche. Molto utili le introduzioni ai singoli capitoli e i paragrafi di sintesi presenti qua e là. Di pregevole fattura anche la Prefazione di S. E. Rev.ma Mons. Luigi Renzo, Vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, e l'introduzione e la conclusione dell'autore. Forbita e ampia la documentazione in nota che, fondata su una solida e rigorosa scientificità teologica e filologica, dona consistenza al testo e indica ricchi spunti di approfondimento. Ponendo l’attenzione sulla vicenda di Giobbe, uomo giusto e sofferente dell’Antico Testamento, e su quella di Gesù di Nazareth, Messia crocifisso che offre se stesso al Padre per la salvezza del mondo intero, l'autore indica a ciascuno un percorso esistenziale per vivere autenticamente il mistero del dolore in un mondo, quello attuale, sempre più alienato da Dio e preda di antropologie e dottrine filosofiche che non aiutano a trovare il senso profondo dell'esistenza, ma, al contrario, favoriscono l’inquietudine del cuore e aprono le porte alla disperazione. All'uomo contemporaneo, spesso prigioniero del delirio di onnipotenza e della ricerca spasmodica del piacere, don Lucio rivolge un invito accorato a non lasciarsi sopraffare dalle vanità e da una cultura sempre più votata alla morte spirituale. È un invito forte e appassionato che può essere compreso e, perché no, accolto anche dal lettore non credente. Il libro, infatti, è capace di offrire una concezione nuova e affascinante della sofferenza che può essere «vissuta con amore» e addirittura trasformata «in una “scala” per elevarsi in Dio, immergersi nel suo cuore e lasciarsi scolpire da lui per diventare il suo capolavoro» (pag. 500). Non si tratta, insomma, di un saggio teoretico e discostato dalla realtà, ma di un libro prezioso in ogni sfumatura per la sua drammatica vicinanza alle pieghe della vita di ciascun uomo e di ciascuna donna di questo tempo proprio perché riesce a mettere a fuoco in modo decisivo quello che è il senso stesso dell'esistenza umana, invitando tutti a conformarla a quella di Cristo che di tutto il libro e della stessa storia universale, non è che il protagonista e l'eroe principale, esempio luminoso da seguire ed esperto conoscitore della sofferenza e del mistero che vi alberga dentro, in quanto mosso dallo Spirito Santo nel pieno compimento della volontà del Padre suo celeste. Nel "Mistero della Sofferenza" in conclusione, è un libro che vale la pena di leggere in quanto riesce ad aprire le porte alla Speranza sciogliendo le nubi nere di quella indifferenza e di quell'individualismo disperato dominanti che ci rendono ogni volta così infelici. C.B.

1 commento:

oaul candiago ha detto...

Rev. con l'esempio dei doncamilliRADIOMARIA fra errori ed apostasia cosa ci aspettiamo da preti che invece di essere santi e curarsi delle anime sono preti untuosi ed arrampicatori(Papa Francesco),impresari, giornalisti,politici,attori,saltimbanchi,assistenti sociali,commercianti di religione e del Tempio.Sembra che le autorita' ecclesiastiche dormano o sono diventate cani muti e nessuno dice nulla a questi errori ed apostasia trasmessa giornalmente. Io credo in Dio Padre onnipotente...e il tradimento e' perpretato da sacerdoti diventati schiavi del mondo e del denaro: moderni Giuda che anche oggi vendono il Maestro per trenta denari. Cordiali rispettosi saluti Paul (candiago.p@bmts.com)